Una 16enne al centro si un giro di prostituzione minorile, sesso e spaccio di droga
RiminiToday
30 agosto 2018
La ragazzina riminese “venduta” anche sulla strada dal “fidanzato” 34enne per pagarsi il vizio degli stupefacenti.
E’ di tre persone finite in manette, arrestate dai carabinieri di Bellaria al termine di una serrata indagine, il bilancio di una squallida storia di prostituzione, sesso e spaccio di stupefacenti che ruota attorno a una ragazzina riminese di appena 16 anni. A finire in carcere, con le accuse di induzione favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile sono due bellariesi di 34 e 46 anni che non si sarebbero fatti scrupolo di mettere in strada la minorenne, “fidanzata” del primo, per pagarsi il vizio della cocaina. A scoprire il giro messo in piedi dai due uomini era stato l’arresto per spaccio di tre cittadini albanesi, anche questi finiti nel mirino dei carabinieri di Bellaria, con le storie che si sono sovrapposte fino a far emergere la prostituzione in parallelo della 16enne.
I primi fatti risalgono allo scorso anno quando, la minorenne, spesso si allontanava da casa senza giustificazioni e la madre, preoccupata, aveva iniziato a indagare sulla vita della figlia. Spulciando i profili social della ragazzina, la donna scopre la vita parallela della 16enne che, oltre a frequentare il 34enne, postava foto di bustine contenenti stupefacenti. Alla madre crolla il mondo addosso e, trafelata, racconta tutto ai carabinieri che iniziano ad indagare fino ad arrivare ai tre albanesi, estranei al giro di prostituzione, identificandoli come i rifornitori del 34enne e del 46enne ma è a questo punto che arriva la svolta.
Se gli stranieri si limitavano a rifornire il gruppo di droga, cocaina in particolare, i soldi per pagare lo stupefacente arrivavano dalla prostituzione della 16enne. Sia il “fidanzato” 34enne che l’amico, infatti, non si facevano scrupoli ad accompagnare la ragazzina a casa dei clienti o, in casi di emergenza per recuperare il denaro necessario alla dose quotidiana, anche sulla strada. La giovanissima, che si sarebbe spacciata per una 18enne, aveva un tariffario già accordato per le prestazioni sessuali che andava dai 20 ai 1500 euro per passare l’intera notte con uomini molto più anziani di lei che non si facevano troppe domande e scrupoli. Diventata a sua volta dipendente dalla droga, la 16enne veniva anche usata come merce di scambio con almeno due dei pusher albanesi che, in cambio di sesso, rifornivano il gruppo per la dose giornaliera.