Sportello Sociale del Comune di Rimini

Lo Sportello Sociale Professionale (SSP) è il punto di contatto, informazione, orientamento e accesso ai servizi territoriali alla persona e sociali in genere. È rivolto tanto a singoli che a nuclei familiari, che si trovino in condizione di difficoltà o di emarginazione per ragioni di tipo relazionale, economico, sociale, dovute a malattie o infortuni, a mancanza di una rete familiare di aiuto, a situazioni di impoverimento economico e relazionale. Ci lavorano attualmente 4 persone
Nel 2018 abbiamo incontrato 1.351 persone, in aumento rispetto alle 1.284 nel 2017 e alle 1.198 nel 2016. Sono aumentati anche gli accessi da: 2.118 a 2.369. Circa un centinaio di persone, non avevano mai preso contatti con i Servizi in passato, sono riconducibili prevalentemente alle richieste per il sostegno al reddito quali Res e Rei.
Rispetto ai dati anagrafici si registra un aumento di donne (da 48,9% nel 2016 a 56,1% nel 2018) e di italiani (da 59,7% nel 2016 a 66,6% nel 2018). I residenti raggiungono il 95% e crescono gli invalidi dal 16,5% nel 2016 al 20% nel 2018. Aumentano coloro che hanno dai 51 ai 64 anni, passando dal 34,9% al 39,3%, di conseguenza aumentano coloro che non hanno figli minori da 44,7% nel 2016 a 48% nel 2018, resta comunque elevata, seppur per appena un punto percentuale, la presenza di coloro che hanno figli minori.

Nel 2018 e negli anni precedenti, i giovani (18-30 anni) sono coloro che meno si rivolgono allo SSP. Non abbiamo dati su di loro, ma tendenzialmente le problematiche sono legate alla mancanza di lavoro, al disagio socio-economico e alla mancanza/rarefazione di reti familiari o informali. Principalmente le richieste si riferiscono a: poter ricevere dei contributi economici, aiuto per la ricerca di un posto di lavoro e segnalazioni di sfratti.

Prevalentemente sono stati erogati contributi economici per affrontare urgenze legate al tema dell’abitare.
Tramite la L. R. 14/15, in equipe con Agenzia per il Lavoro, sono stati individuati soggetti fragili e avviati progetti legati all’occupabilità.
400 nuclei/persone (al 31 dicembre 2018) percepiscono il REI e più di 265 nuclei il RES. L’introduzione del REI ha favorito la possibilità di lavorare in equipe, con tutte le realtà presenti sul territorio che si occupano di povertà. Si spera, il prima possibile, di poter far partire le equipe, cosi da poter realizzare una reale d’integrazione tra Servizi e Terzo settore. Per gestire le nuove indicazioni legislative, è stato previsto un aumento di personale, ma ad oggi ancora non ci sono state nuove assunzioni.