CENTRO DI SOLIDARIETÀ

Il Centro di Solidarietà (CDS) è un’associazione di volontariato costituitasi a Rimini nel 1985 ed è regolarmente iscritta al Registro Regionale del Volontariato. Compito primario del Centro è favorire l’occupazione aiutando le persone a porsi in modo efficace nella ricerca del lavoro. Le attività del Centro sono diverse: colloqui di conoscenza, aiuto alla compilazione del curriculum, orientamento, segnalazione di opportunità di lavoro, preparazione all’eventuale colloquio di selezione. Grazie al rapporto con le realtà aziendali del proprio territorio è in grado di raccogliere opportunità lavorative aggiornate cui indirizzare le persone in cerca di occupazione. All’interno del Centro operano 21 volontari: i colloqui sono effettuati principalmente da dirigenti o ex dirigenti di azienda e imprenditori, le pratiche di supporto amministrativo o riguardanti la progettazione e comunicazione sono svolte da volontari che conoscono a fondo tali dinamiche.

infatti sempre più spesso le persone che incontriamo provengono da lunghi periodi di disoccupazione e vivono uno stato di solitudine e marginalità accentuate, faticano a cogliere spunti e indicazioni per rimettersi in moto, ed hanno bisogno di accompagnamento e orientamento per rientrare nel mondo del lavoro. Da sempre promuoviamo e sosteniamo un lavoro di rete tra operatori pubblici e non, attraverso relazioni con altre associazioni, cooperative, enti di formazione, parrocchie. Collaboriamo con la Caritas Diocesana al progetto Fondo per il Lavoro della Diocesi di Rimini. Collaboriamo con Il Comune di Rimini, Il Centro per l’Impiego, le ASL del territorio, il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali ed il Ministero di Grazia e Giustizia. Siamo un’associazione di volontariato, tutti i nostri servizi sono gratuiti ed offerti ai nostri associati.

I dati

Nel corso dell’anno 2018 le persone accolte dal Centro sono state 278: 135 donne e 143 uomini; 243 erano nuovi utenti. L’utenza è principalmente composta da italiani, gli utenti stranieri sono principalmente nord-africani ed europei dell’est. Le fasce d’età più fragili sono quelle degli over 50, dei giovani e degli stranieri.
Nel 2017 le persone accolte sono state 276 di cui 136 donne e 140 uomini, mentre nel 2016 abbiamo accolto 363 persone di cui 176 donne e 187 uomini.

I giovani incontrati

Per quanto riguarda i giovani tra i 18 e i 35 anni, nel 2018 ne abbiamo incontrati 116: 75 italiani e 41 stranieri in prevalenza provenienti da paesi africani e asiatici. Quelli con un titolo di studio alto cercano principalmente nel loro ambito di formazione, hanno una progettualità abbastanza definita, sono più decisi nella ricerca perché rincorrono un desiderio. Ragazzi con titoli di studio più bassi, che provengono da famiglie in stato di bisogno o facenti parte della componente straniera della popolazione, tendono alla ricerca di un lavoro generico puntando principalmente all’assunzione. Per tutti l’obiettivo è inserirsi in contesti che permettano stabilità lavorativa e possibilità di crescere professionalmente. Ciò che temono di più è il precariato.

Sempre più alto è il numero di giovani fragili e vulnerabili, spesso si tratta di ragazzi che non sono pronti ad entrare nel mondo del lavoro perché – per situazioni personali o di contesto di provenienza – non risultano in grado, in questo momento, di rispondere anche alle più semplici esigenze dettate dal lavoro: puntualità, capacità di presentarsi in modo costante al lavoro anche se si incorre in difficoltà con i colleghi o nell’ambiente di lavoro, assunzione di responsabilità rispetto al proprio operato, capacità di rapportarsi con il datore di lavoro e accettare eventuali correzioni o richiami. Ciò di cui hanno più bisogno è di incontrare adulti che, impegnandosi seriamente, “dimostrino la convenienza” dell’impegnarsi al lavoro (inteso non solo come aspetto economico). Il CDS attraverso azioni di accompagnamento ha l’obiettivo di sviluppare una dimensione educativa nei confronti di questi giovani per poterli riavvicinare ad un contesto lavorativo in maniera sana.

I problemi

Gran parte delle persone che si sono rivolte ai nostri sportelli hanno perso il lavoro a causa della crisi: licenziamento per chiusura attività, riduzione del personale o mancato rinnovo degli incarichi a tempo determinato. Le persone che provengono da esperienze di lavoro con professionalità medio-alta (operai specializzati o impiegati di medio-alto livello) cercano tendenzialmente di reinserirsi nello stesso settore, chi invece possiede un professionalità generica sin da subito si offre per le più diverse mansioni. Quando i tempi di disoccupazione si prolungano anche le persone con profili più qualificati danno disponibilità per impieghi di più bassa professionalità anche se poi fanno molta fatica ad adattarsi. Da parte di quasi tutti gli utenti c’è una grande disponibilità ad aggiornarsi o riqualificarsi ed un grande interesse a frequentare corsi di formazione o riqualificazione. Da qualche tempo riscontriamo una nuova forma di disagio, che è quella di non riuscire a mantenere il posto di lavoro. Le motivazioni più frequenti sono il lungo periodo di disoccupazione o le difficoltà che si riscontrano nell’apprendere nuove procedure – specie per persone non più giovani e che devono cambiare completamente area lavorativa – ma anche, genericamente, una mancanza di responsabilità e approssimazione nell’approccio dell’ambiente di lavoro.

I risultati

Nel 2018 sono state contattate 97 Aziende e raccolte 135 offerte di lavoro, sono state inviate a colloquio 197 persone, di cui 32 sono state assunte. Le aree di assunzione sono prevalentemente quella impiegatizia, operaio e settore turistico/ristorazione. La tipologia di contratto più usata è quella a tempo determinato. Tra le persone assunte nel 2018 , 3 erano disabili. I giovani assunti tra i 18 e 35 anni sono stati 11, principalmente con contratti a tempo determinato, apprendistato o tirocini. Il settore prevalentemente è quello impiegatizio e turistico-alberghiero.

Tra gli over 50 gli assunti sono stati 10, prevalentemente con contratti a tempo determinato. Il settore prevalente è quello impiegatizio, turistico alberghiero e assistenza familiare.