La Caritas a servizio dei giovani

Il principale compito della Caritas è quello educativo, per questo, da sempre, realizza progetti dove le nuove generazioni sono sia protagoniste che destinatarie.

In particolare la Caritas diocesana dispone di:

  • Il Centro educativo, aperto tre volte a settimana, offre sostegno scolastico e attività di integrazione e socializzazione a bambini delle scuole primarie e ha come volontari prevalentemente studenti delle superiori.
  • I progetti di educazione alla pace e di economia-finanziaria (Sbankiamo) nelle scuole, rendono i giovani più consapevoli rispetto alle dinamiche socio-politiche mondiali e alla gestione critica delle risorse.
  • Il Servizio Civile offre ai ragazzi la possibilità di vivere un anno scoprendo meglio se stessi e mettendosi a servizio dei poveri.
  • Le proposte di tirocinio universitario e di alternanza scuola-lavoro offrono agli studenti la possibilità di vivere un’esperienza pratica rispetto ai propri studi.
  • Le proposte di volontariato, sia a singoli studenti che a gruppi parrocchiali, in mensa, nel Giro nonni, nelle visite pomeridiane agli ammalati e a contatto con i profughi nella struttura Laudato sii.
  • La possibilità di svolgere Lavori socialmente utili, nel caso si sia stati sorpresi alla guida in stato di ebbrezza.
  • L’occasione di conoscere i senza dimora attraverso l’unità di strada.
  • L’opportunità di dare nuova vita agli abiti attraverso le iniziative di “Lazzaro”, mercatino itinerante di abbigliamento e oggettistica vintage, recuperata da ciò che viene donato alla Caritas, ma non adatto a coloro che vivono in strada.
  • Il progetto “Porta a porta: stranieri contro la zanzara tigre”, che ha favorito l’integrazione di 5 ragazzi italiani e 5 migranti attraverso la condivisione di un’opportunità lavorativa, andando casa per casa ad effettuare attività di bonifica contro la zanzara tigre.

Per alcune parrocchie Il Sinodo dei giovani è stato di forte stimolo per interrogarsi su come gli adulti si mettano in ascolto dei giovani e in che modo gli diano spazio per agire e renderli protagonisti.

Le Caritas parrocchiali coinvolgono spesso i giovani nel momento delle raccolte alimentari: c’è chi la fa porta a porta (il cosiddetto Trenino di solidarietà), chi davanti ai supermercati e chi in Chiesa durante l’Avvento o la Quaresima.

Altri coinvolgono i giovani nel momento in cui organizzano feste o momenti conviviali, soprattutto se prevedono attività con famiglie che hanno bambini piccoli. Così come altre li valorizzano per raccogliere o aggiustare giocattoli, oppure per attività di dopo-scuola o di oratorio in parrocchia.

Alcune hanno provato a coinvolgere i ragazzi nelle visite di compagnia agli anziani o ai malati, ma questi tentativi non sempre sono andati a buon fine perché richiedono impegno e costanza. Altri hanno provato ad attivarli nel momento della distribuzione dei pacchi viveri, ma anche in questo caso impegno e costanza hanno fatto sì che pochissimi giovani continuassero questo servizio in modo stabile. Altri ancora li hanno coinvolti per raccolte fondi attraverso la vendita di torte o altri manufatti di oggettistica, oppure in occasione del Campo Lavoro Missionario e in questo caso, trattandosi di attività estemporanee hanno partecipato volentieri e con passione.

Criticità e prospettive

Buona parte dei volontari hanno segnalato la difficoltà di coinvolgere i giovani in modo stabile perché questi sono sempre impegnati: non solo per motivi scolastici o sportivi, ma anche perché i gruppi parrocchiali hanno spesso programmazioni fitte, dentro le quali è difficile inserirsi (hanno fatto riferimento in particolare a Scout e Azione Cattolica).

Contemporaneamente alcuni volontari si sono accorti di non essersi mai messi sufficientemente in ascolto dei giovani e quindi di non sapere cosa e come questi desiderino effettivamente partecipare alla vita parrocchiale che prevede anche il servizio ai poveri.

In poche parole il Sinodo ha aiutato a far luce sui giovani, ad accorgersi di quanto questi necessitino di più spazio nelle menti e nei cuori degli adulti. L’invito della Caritas è che ci sia sempre più dialogo tra i vari gruppi parrocchiali, in modo da creare più occasioni di sinergia e di accoglienza reciproca tra generazioni e tra coloro che vivono in situazioni di povertà o malattia e coloro che invece sono in una fase della vita più serena.