Breve relazione UIL

Giuseppina Morolli Segretario Generale CST UIL Rimini

Per la UIL di Rimini occorre riportare il lavoro al centro di tutte le politiche, perché tutte le indagini e i numeri (ultimi quelli del 2017 dove non c’è stato nessun occupato in più) confermano che a Rimini il lavoro è sofferente da troppo tempo, soprattutto quello dei giovani ( dai 15 ai 29 anni , anche laureati) delle donne e degli over 50.

Il lavoro manca, e per tanti è troppo breve, ma in tutto ciò vi è un paradosso, vi sono delle imprese quelle più dinamiche, innovative e proiettate sui mercati internazionali, che cercano figure di alto profilo che non riescono a trovare sul mercato del lavoro locale e regionale.

Quindi vi è un problema a livello di percorso scolastico, creare maggior raccordo tra famiglia, scuola ed imprese.

Abbiamo bisogno di creare un lavoro dignitoso e di qualità, che non può essere lasciato al caso, ma va intrapreso attraverso un lavoro con le istituzioni, le categorie datoriali, le parti sociali.

In provincia di Rimini la crescita del lavoro dipendente nel 2017, è incardinata sul lavoro a termine, non si rilevano nel 2017 ulteriori progressi nella riduzione della disoccupazione , il numero delle persone in cerca di occupazione, fra il 2016 ed il 2017, viene infatti stimato in aumento da 14 mila a 16 mila unità, con una conseguente crescita del tasso di disoccupazione dal 9,1% al 10,2%, si tratta di un risultato in controtendenza rispetto a quello conseguito a livello regionale dove, nel medesimo periodo, i disoccupati sono in calo da 147 mila a 138 mila unità e il tasso di disoccupazione dal 6,9% al 6,5%. La disoccupazione giovanile in provincia di Rimini resta comunque su livelli elevati: al 30,6% per i giovani di 15-24 anni di età e al 26,0% considerando quelli di 15-29 anni.

Cosa serve per creare nuovo lavoro?
in primis è essenziale abbassare le tasse sul lavoro per la crescita dell’economia, dove innovazione, adozione di nuove tecnologie, buoni salari e aumento della domanda costituiscono i requisiti essenziali.

Ma questi non sono processi naturali, occorre orientali e stimolarli attraverso una azione sinergica tra istituzioni, parti sociali, parti datoriali. Secondo la UIL nella provincia di Rimini per riportare al centro di ogni politica il lavoro servono alcune azioni:

  • raccordo tra scuola (formazione) Imprese e territorio;
  • raccordo tra la fase della progettazione dei corsi, tra la formazione e le imprese più innovative e competitive;
  • raccordo tra ricerca universitaria e impresa, con l’obiettivo di aumentare il numero delle aziende capaci di competere con prodotti e servizi ad alto valore aggiunto nei mercati internazionali;
  • Rafforzare, con interventi mirati, quei settori dell’economia che pur disponendo di un mercato in crescita non riescono a sfruttarlo a pieno (vedi diversi segmenti turistici, compreso quello del benessere);
  • Supportare l’insediamento e la crescita sul territorio di start up innovative;
  • coniugare la domanda del territorio con l’offerta.