FONDO PER IL LAVORO

Il Fondo per il Lavoro nasce nell’ottobre del 2013 con l’obiettivo di creare occasioni di occupazione a favore di quelle persone disoccupate e/o inoccupate, che versano in condizione di grave disagio economico. Realizzato dalla Caritas diocesana su richiesta della Diocesi di Rimini, ha poi coinvolto vari soggetti fra i quali: Caritas parrocchiali, Acli, Camera di Commercio, Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere, Associazioni di categoria, Imprese ed Istituti di Credito.

In questi anni il Fondo ha raccolto oltre 600 mila euro, provenienti da:

Caritas Diocesana/Diocesi di Rimini 107.172,60
Contributi da Enti pubblici 38.500,00
Parrocchie ed associazioni varie 162.087,24
Aziende/Ordini professionali 133.145,47
Banche del territorio 49.297,26
Privati cittadini 115.038,38

Le somme raccolte sono esclusivamente impiegate per erogare contributi a quelle aziende che decidono di effettuare le assunzioni del loro personale dipendente, attingendo alle liste nominative segnalate dal Fondo. L’entità del contributo a fondo perduto che viene corrisposto è attualmente pari al 15% del costo complessivo di ogni lavoratore, può essere erogato per la durata massima di dodici mesi, ma è condizionato al fatto che la durata minima del contratto di lavoro dipendente sia almeno pari a sei mesi. Al 31 dicembre 2018 sono ben 82 le imprese che si sono convenzionate col Fondo, presso le quali abbiamo avviato al lavoro 145 persone scelte fra i 702 candidati presi in carico.

Le caratteristiche principali di coloro che hanno fatto domanda.



I grafici mettono in evidenza come la maggior parte dei candidati sia di sesso maschile, di nazionalità italiana, con una prevalenza delle persone con età compresa tra i 45 e i 54 anni.
Fra gli stranieri è prevalente il numero di coloro che provengono dal continente Africano.

La condizione necessaria per essere inseriti nella banca dati del Fondo per il lavoro, è che si sia residenti da almeno un anno in uno dei comuni che compongono la Diocesi di Rimini ed inoltre occorre dimostrare che si sia in condizioni economiche di obiettivo disagio.

Al fine di effettuare una valutazione delle condizioni di ogni richiedente, all’atto della presentazione della domanda, viene richiesta la produzione del documento ISEE, degli eventuali estratti conto di conto corrente /conto titoli, dei contratti di locazione e di eventuali finanziamenti in corso ecc..

Il grafico che è stato elaborato prendendo in considerazione l’ entità del reddito dichiarato nel modello ISEE, evidenzia come oltre il 25% dei richiedenti ha reddito pari a zero, mentre circa un ulteriore 50% di essi ha un reddito inferiore ai 7.000 euro.

Aree professionali candidati v.a. %
Ristorazione e alberghi 246 21,5
Operaio generico e magazziniere 140 12,2
Impiegati 102 8,9
Commerciale 101 8,8
Edilizia 95 8,3
Addetti alle pulizie 71 6,2
Badanti, baby sitter, adb 66 5,8
Artigiano 53 4,6
Agricoltura/allevamento 41 3,6
Autista 34 3,0
Operaio specializzato 39 3,4
Dirigente/imprenditore 15 1,3
Insegnante e educatore 5 0,4
Altro 137 12,0
Totale 1.145 100

La valutazione fatta sulle esperienze professionali maturate dai candidati inseriti nel Fondo, evidenzia che la percentuale più elevata fa riferimento a persone che hanno operato nel settore turistico/alberghiero/ristorazione e conferma che il livello di qualificazione raggiunto sia del tipo medio/basso. Infatti la presenza di dirigenti, insegnanti , educatori o laureati è quasi del tutto irrilevante.

Le elaborazioni compiute sul grado di istruzione scolastica conseguito dai candidati, dimostra che in termini percentuali gli stranieri in possesso di un diploma o di una laurea, sono più numerosi dei nostri concittadini. Invece per quanto riguarda il possesso di gradi di istruzione inferiori, gli italiani sono percentualmente più numerosi degli stranieri.

Le caratteristiche delle persone assunte grazie alla attività del Fondo per il lavoro

Dalla analisi dei dati riguardanti gli avviamenti al lavoro effettuati, si rileva che sulle 145 assunzioni circa due terzi riguardano persone di genere maschile ed un terzo quello di genere femminile.

Classe di età assunti v.a. %
Fino a 24 anni 17 11,7
25 – 34 anni 36 24,8
35 – 44 anni 36 24,8
45 – 54 anni 40 27,6
Oltre 55 anni 16 11,0
Totale 145 100

La presente tabella evidenzia come i maggiori risultati di avviamento al lavoro siano stati conseguiti con i candidati di età più matura, poiché circa 64% delle persone inserite ha una età superiore ai 34 anni. Di solito infatti quando le aziende procedono alla assunzione attingendo alle liste fornite dal fondo, preferiscono scegliere quei lavoratori che hanno già maturato esperienza nel ruolo da ricoprire. Proprio per venire incontro alle aspettative dei giovani, abbiamo anche attivato un sostegno per i Tirocini Formativi, che vengono in gran parte utilizzati nel caso di assunzione di persone senza una adeguata esperienza lavorativa.

Per quel che concerne la cittadinanza di appartenenza delle persone assunte, viene rispettata la medesima proporzione fra italiani e stranieri che avevamo rilevato per i candidati inseriti in banca dati.

Fra le 145 persone che siamo riusciti ad avviare al lavoro, 103 vivono in un nucleo famigliare, per cui ci piace pensare che il sollievo economico derivato dalla attività lavorativa, abbia migliorato le condizioni di vita di un consistente numero di persone.

Settori di impiego delle aziende che hanno assunto v.a. %
Alberghi e ristoranti 14 16,7
Sociale 10 11,9
Impiegatizio 7 8,3
Elettrico 7 8,3
Agricoltura 6 7,1
Pulizie 6 7,1
Arredo 5 6,0
Abbigliamento 4 4,8
Alimentare 4 4,8
Edilizio 4 4,8
Lavorazione del ferro 4 4,8
Termoidraulica 3 3,6
Aziende 2 2,4
Organizzazione eventi 2 2,4
Trasporti 1 1,2
Allevamento 1 1,2
Lavanderia 1 1,2
Ottica 1 1,2
Parrucchieri 1 1,2
Traslochi 1 1,2

Esaminando le caratteristiche delle 82 aziende che hanno effettuato assunzioni in collaborazione col Fondo, abbiamo la seguente ripartizione:
– 18 Cooperative sociali – 13 Strutture alberghiere/ristorazione/Bar – 40 Aziende artigiane/industriali/agricole – 11 Negozi/Studi.
Conoscendo le caratteristiche della realtà economica riminese, che in gran parte è tributaria dei settori legati al turismo, appare evidente come il contributo ricevuto in termini di occupazione da parte degli alberghi/strutture ricettive, sia poco rilevante. Ciò deriva esclusivamente dal fatto che la stagionalità della attività turistica determina di solito assunzioni di personale dipendente per un massimo di 4/5 mesi, per cui non riusciamo a fare rientrare tali contratti nelle condizioni previste per l’ intervento del Fondo (durata minima mesi sei).
Il Fondo per il Lavoro nasce nell’ottobre del 2013 con l’obiettivo di creare occasioni di occupazione a favore di quelle persone disoccupate e/o inoccupate, che versano in condizione di grave disagio economico. Realizzato dalla Caritas diocesana su richiesta della Diocesi di Rimini, ha poi coinvolto vari soggetti fra i quali: Caritas parrocchiali, Acli, Camera di Commercio, Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere, Associazioni di categoria, Imprese ed Istituti di Credito.
In questi anni il Fondo ha raccolto oltre 600 mila euro, provenienti da:
Caritas Diocesana/Diocesi di Rimini 107.172,60
Contributi da Enti pubblici 38.500,00
Parrocchie ed associazioni varie 162.087,24
Aziende/Ordini professionali 133.145,47
Banche del territorio 49.297,26
Privati cittadini 115.038,38
Le somme raccolte sono esclusivamente impiegate per erogare contributi a quelle aziende che decidono di effettuare le assunzioni del loro personale dipendente, attingendo alle liste nominative segnalate dal Fondo. L’entità del contributo a fondo perduto che viene corrisposto è attualmente pari al 15% del costo complessivo di ogni lavoratore, può essere erogato per la durata massima di dodici mesi, ma è condizionato al fatto che la durata minima del contratto di lavoro dipendente sia almeno pari a sei mesi. Al 31 dicembre 2018 sono ben 82 le imprese che si sono convenzionate col Fondo, presso le quali abbiamo avviato al lavoro 145 persone scelte fra i 702 candidati presi in carico.
Le caratteristiche principali di coloro che hanno fatto domanda.
I grafici mettono in evidenza come la maggior parte dei candidati sia di sesso maschile, di nazionalità italiana, con una prevalenza delle persone con età compresa tra i 45 e i 54 anni.
Fra gli stranieri è prevalente il numero di coloro che provengono dal continente Africano.
La condizione necessaria per essere inseriti nella banca dati del Fondo per il lavoro, è che si sia residenti da almeno un anno in uno dei comuni che compongono la Diocesi di Rimini ed inoltre occorre dimostrare che si sia in condizioni economiche di obiettivo disagio.
Al fine di effettuare una valutazione delle condizioni di ogni richiedente, all’atto della presentazione della domanda, viene richiesta la produzione del documento ISEE, degli eventuali estratti conto di conto corrente /conto titoli, dei contratti di locazione e di eventuali finanziamenti in corso ecc..
Il grafico che è stato elaborato prendendo in considerazione l’ entità del reddito dichiarato nel modello ISEE, evidenzia come oltre il 25% dei richiedenti ha reddito pari a zero, mentre circa un ulteriore 50% di essi ha un reddito inferiore ai 7.000 euro.
La valutazione fatta sulle esperienze professionali maturate dai candidati inseriti nel Fondo, evidenzia che la percentuale più elevata fa riferimento a persone che hanno operato nel settore turistico/alberghiero/ristorazione e conferma che il livello di qualificazione raggiunto sia del tipo medio/basso. Infatti la presenza di dirigenti, insegnanti , educatori o laureati è quasi del tutto irrilevante.
Le elaborazioni compiute sul grado di istruzione scolastica conseguito dai candidati, dimostra che in termini percentuali gli stranieri in possesso di un diploma o di una laurea, sono più numerosi dei nostri concittadini. Invece per quanto riguarda il possesso di gradi di istruzione inferiori, gli italiani sono percentualmente più numerosi degli stranieri.
Le caratteristiche delle persone assunte grazie alla attività del Fondo per il lavoro
Dalla analisi dei dati riguardanti gli avviamenti al lavoro effettuati, si rileva che sulle 145 assunzioni circa due terzi riguardano persone di genere maschile ed un terzo quello di genere femminile.
La presente tabella evidenzia come i maggiori risultati di avviamento al lavoro siano stati conseguiti con i candidati di età più matura, poiché circa 64% delle persone inserite ha una età superiore ai 34 anni. Di solito infatti quando le aziende procedono alla assunzione attingendo alle liste fornite dal fondo, preferiscono scegliere quei lavoratori che hanno già maturato esperienza nel ruolo da ricoprire. Proprio per venire incontro alle aspettative dei giovani, abbiamo anche attivato un sostegno per i Tirocini Formativi, che vengono in gran parte utilizzati nel caso di assunzione di persone senza una adeguata esperienza lavorativa.
Per quel che concerne la cittadinanza di appartenenza delle persone assunte, viene rispettata la medesima proporzione fra italiani e stranieri che avevamo rilevato per i candidati inseriti in banca dati.
Fra le 145 persone che siamo riusciti ad avviare al lavoro, 103 vivono in un nucleo famigliare, per cui ci piace pensare che il sollievo economico derivato dalla attività lavorativa, abbia migliorato le condizioni di vita di un consistente numero di persone.
Esaminando le caratteristiche delle 82 aziende che hanno effettuato assunzioni in collaborazione col Fondo, abbiamo la seguente ripartizione:
– 18 Cooperative sociali – 13 Strutture alberghiere/ristorazione/Bar – 40 Aziende artigiane/industriali/agricole – 11 Negozi/Studi.
Conoscendo le caratteristiche della realtà economica riminese, che in gran parte è tributaria dei settori legati al turismo, appare evidente come il contributo ricevuto in termini di occupazione da parte degli alberghi/strutture ricettive, sia poco rilevante. Ciò deriva esclusivamente dal fatto che la stagionalità della attività turistica determina di solito assunzioni di personale dipendente per un massimo di 4/5 mesi, per cui non riusciamo a fare rientrare tali contratti nelle condizioni previste per l’ intervento del Fondo (durata minima mesi sei).