PROGETTO S.P.R.A.R.
(Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati)

Le persone seguite nel 2018

Denominato “Rimini porto sicuro” il progetto, di cui è titolare il Comune di Rimini e la cooperativa sociale “Madonna della Carità” impresa esecutrice, prevede l’accoglienza e l’assistenza nei confronti di persone migranti beneficiarie di protezione internazionale presenti sul territorio o inviate dal Servizio Centrale del sistema di protezione che gestisce la rete di tutti i progetti S.P.R.A.R. attivi a livello nazionale.
Nel 2018 il progetto ha accolto 62 persone provenienti da Afghanistan (17), Guinea (10), Gambia (7), Senegal (5), Nigeria (4), Pakistan (3), Sierra Leone (3), Costa d’Avorio (2), Ghana (2), Mali (2), Niger (2), Togo (2), Bangladesh (1), Camerun (1), Somalia(1) e Sudan (1) di età compresa tra 18 e 44 anni. A gennaio 2018 erano in 38, nel corso dell’anno se ne sono inseriti altri 24 ed usciti 18.
Nei loro confronti sono state intraprese azioni diversificate, mirate all’acquisizione graduale dell’autonomia e volte a favorire l’integrazione. Le azioni sono state: tutela della salute, supporto legale, orientamento al lavoro, formazione linguistica e professionale, attivazione di tirocini formativi, accompagnamento ai servizi del territorio, ricerca di un’abitazione, attività di mediazione linguistico-culturale, iniziative di sensibilizzazione verso temi sociali e culturali, attività ricreative e sportive.
A conclusione del periodo di permanenza nel progetto, 18 beneficiari hanno ottenuto un contratto di lavoro e 16 hanno trovato casa in affitto.
Anche successivamente alle dimissioni, le persone mantengono rapporti con gli operatori che provvedono a supportarli in alcune esigenze legate al rinnovo o alla conversione del titolo di soggiorno e al ricongiungimento familiare.
Le difficoltà riscontrate sono molte e riguardano soprattutto il reperimento di un’abitazione dovuta al crescente sentimento di diffidenza nei confronti dei migranti che non possono contare su reti sociali di supporto.
Nel 2018 sono stati seguiti anche 2 nuclei familiari, accolti alla fine del 2015, ciascuno con 2 minori a carico, oltre a un nucleo mono-genitoriale costituito da una mamma e dal suo bambino in situazione di emergenza sanitaria essendo nato prematuramente all’età di 6 mesi.

Le iniziative di sensibilizzazione

Nell’arco dell’anno, il progetto ha attivato alcune iniziative di sensibilizzazione sul tema della protezione internazionale: la “Giornata mondiale del rifugiato” che ha visto realizzate diverse attività, tra cui un “flash-mob” in piazza Cavour che ha coinvolto beneficiari di progetto, operatori e cittadinanza; incontri con le famiglie del territorio finalizzati a individuare percorsi di accoglienza familiare; la “festa della castagna”, evento aperto a tutti e organizzato nella sede della “Laudato Sii” in via Isotta degli Atti, legato alla nostra tradizione, con l’obiettivo di offrire un’opportunità di scambio e conoscenza tra cittadini residenti e beneficiari dei progetti di accoglienza.

I progetti di integrazione

A tale finalità ha sicuramente contribuito anche il progetto “Porta a porta stranieri contro la zanzara tigre”, realizzato tra aprile e luglio 2018. Due in particolare sono stati gli obiettivi di questo progetto: uno di carattere educativo, finalizzato al miglioramento della comunicazione e all’aumento di opportunità integrative, l’altro di tipo sanitario, attraverso la diffusione di buone pratiche per la prevenzione e il contrasto dei focolai di zanzara tigre e una corretta educazione sanitaria finalizzata al benessere di tutti i cittadini.
In ambito educativo, l’attività si è realizzata soprattutto nell’integrazione tra i diversi protagonisti del progetto: gli operatori, i cinque ragazzi italiani appartenenti a differenti contesti sociali, che hanno operato fianco a fianco dei cinque ragazzi accolti nello SPRAR e, infine, i cittadini beneficiari dell’intervento di prevenzione e contrasto alla zanzara tigre.
Il progetto ha rappresentato un’importante opportunità di crescita e di formazione professionale attraverso l’esperienza del tirocinio, con l’obiettivo di riattivare le capacità individuali e l’entusiasmo nell’intraprendere nuove esperienze, accompagnando il gruppo in un percorso di conoscenza e inserimento lavorativo.
Nel lavoro insieme è prevalso un clima di collaborazione e mutuo aiuto tra i ragazzi, che li ha sollecitati alla risoluzione positiva degli imprevisti, individuando modalità organizzative in autonomia. Inoltre, durante lo svolgimento delle attività previste dal progetto, sono nate amicizie che hanno ulteriormente accentuato la cooperazione all’interno del gruppo, sia durante il tempo del lavoro, che durante il tempo libero, dando vita a frequentazioni tra i ragazzi desiderosi di approfondire la loro reciproca conoscenza. Queste ultime sono state importanti sia per i ragazzi italiani, che hanno avuto l’occasione di conoscere diverse culture e vivere esperienze importanti che hanno impattato sia sulla loro maturazione individuale, che sui beneficiari dei progetto SPRAR. In particolare questi ultimi hanno più volte affermato, sia in occasione di focus group che attraverso questionari e singole interviste, di aver migliorato notevolmente il livello di conoscenza della lingua italiana e della cultura dell’ambito cittadino in cui vivono (la storia, le abitudini, le istituzioni, le persone, gli spazi sociali, ecc.); infine hanno maturato la consapevolezza di poter intraprendere un percorso di emancipazione e di riscatto sociale.

Tra le azioni di integrazione, anche nel 2018 è stata confermata l’attività sportiva con una squadra di calcio, progetto avviato nella primavera del 2016. Si è provveduto a coinvolgere un allenatore professionista che, oltre a una buona competenza tecnica, potesse assicurare disciplina, costanza e capacità di valorizzare la passione dei ragazzi. Inoltre, la possibilità di avere un riferimento adulto, in costante relazione con l’equipe degli operatori del progetto SPRAR, ha potuto dare continuità al lavoro educativo e al percorso di inclusione.
Questa esperienza ha visto l’impegno e la collaborazione di altre realtà sportive del territorio, come l’associazione “I Delfini”, che ha dato da subito la disponibilità ad utilizzare i propri campi, sia per gli allenamenti che per le partite e, da settembre 2018, anche la parrocchia San Domenico Savio.
La squadra ha partecipato al campionato di “calcio a 7”, organizzato dal Centro Sportivo Italiano, che oltre all’opportunità di relazionarsi a livello agonistico con altri gruppi giovanili della nostra provincia, ha offerto, attraverso gli allenamenti settimanali, anche la possibilità di comprendere il valore dello sport di squadra e di rafforzare le relazioni tra persone di diverse culture e nazionalità.

In quest’ottica si pone anche il progetto sperimentale di apicoltura e cultura biologica, avviato nel 2015, che ha coinvolto diversi beneficiari del progetto SPRAR e che ha consentito di realizzare una modesta produzione di miele biologico; imparando a rispettare i tempi della natura e apprendendo l’arte dell’apicultore.

L’esperienza a Riccione

Nel 2018 lo SPRAR (Oggi SIPROIMI) che fa capo al Comune di Riccione e gestito dalla Cooperativa Madonna della Carità per 12 posti, ha accolto 5 ragazzi, nella struttura sita sul territorio di Morciano di Romagna:
n.1 Guineano titolare di pds per motivi umanitari;
n.1 Gambiano titolare di status di rifugiato
n.1 Senegalese titolare di pds per motivi umanitari
n. 2 Afgani, uno titolare di staus di rifugiato e n.1 ancora richiedente protezione internazionale.
Dei 5 ragazzi, 1 già dimesso dal progetto ha ottenuto un contratto di apprendistato come idraulico, in seguito al tirocinio formativo. Un altro ragazzo sta per terminare il suo tirocinio e ottenere un contratto di lavoro regolare presso la stessa azienda. I 3 ragazzi dimessi hanno trovato due case in affitto, prevalentemente su Riccione/Rimini, insieme con altri connazionali.
L’unica difficoltà riscontrata è stata quella relativa al reperimento di case in affitto disponibili per i ragazzi in uscita dal progetto con regolare permesso e contratto di lavoro: nonostante l’aiuto di agenzie immobiliari e attraverso il passaparola dei vicini di casa dei ragazzi, non si è trovata alcuna soluzione su Morciano, costringendo i ragazzi a spostare la loro attenzione su Riccione
Al momento lo Sprar accoglie solamente 2 persone su 12 ed è in attesa di ulteriori invii dal Servizio Centrale dello Sprar, con sede a Roma. Dal momento di ingresso dei primi beneficiari nel progetto, la Cooperativa Madonna della Carità, in qualità di Ente Gestore, ha attivato un percorso di sostegno all’apprendimento della lingua italiana, realizzato in collaborazione con la Cooperativa Eucrante: i ragazzi sono stati impegnati dal martedì al venerdì per un totale di 10 ore settimanali, utilizzando un’aula del “Polo Giovani” di Morciano. Accanto a questa misura di sostegno per la lingua italiana, i ragazzi hanno frequentato i corsi gratuiti territoriali di alfabetizzazione della lingua italiana presso il Centro Provinciale per l’Istruzione degli adulti (C.P.I.A.) nella sede di Morciano, presso “Istituto Gobetti-De Gasperi”, il martedì e venerdì per un’ora e mezza a settimana.

Nell’ambito di iniziative locali, i ragazzi hanno partecipato attivamente a:

  • Campo Lavoro Missionario, collaborando con tutte le associazioni morcianesi e della zona pastorale territoriale;
  • Festival Interculturale, curato dall’Associazione Non solo Senegalesi, esponendo il materiale esplicativo relativo al progetto S.P.R.A.R. e oggettistica etnica in uno stand allestito nella piazza comunale;
  • Monologo Teatrale di sensibilizzazione al tema delle migrazioni con l’attore Roberto Mercadini;
  • Collaborazione con il gruppo Scout di Morciano per la realizzazione di un progetto volto alla reciproca conoscenza sul tema “della diversità”, dal titolo “Ci vorrebbe un amico”.

Per l’anno 2019 si prevedono nuovi progetti di sensibilizzazione, volti a favorire l’incontro tra i beneficiari del progetto e la cittadinanza, allargando la partecipazione anche ai territori limitrofi e alle associazioni e/o cittadini interessati ad un percorso di conoscenza sul fenomeno delle migrazioni.