Associazione Famiglie Insieme

Secondo lo Statuto risalente al 1996, il compito dell’Associazione Famiglie Insieme, operante a partire dal 1997, consiste nell’aiuto alle famiglie in stato di necessità e nella lotta contro l’usura.

È possibile accedere all’Associazione tramite gli Assistenti sociali del Comune, o tramite le parrocchie, oppure recandosi o telefonando direttamente al Centro di Ascolto della Caritas diocesana, rilasciando nome, cognome e recapito telefonico, per poter essere ricontattati per fissare un appuntamento per il martedì pomeriggio. Prima dell’appuntamento, i membri dell’Associazione esaminano le varie richieste d’aiuto, per verificare che le famiglie abbiano un’entrata che possa assicurare la restituzione del prestito.

L’attività consiste nel fare prestiti alle famiglie in difficoltà. La banca concede un prestito all’Associazione, che viene poi definito in termini quantitativi e in termini di rateizzazione per la restituzione dello stesso. A ogni famiglia viene concesso un tetto massimo di 1.000€, mentre la rata mensile da restituire si aggira intorno ai 50/100 €. La banca applica un tasso d’interesse relativamente basso, pari allo 0,75%. In calo numerico rispetto all’anno precedente, nel 2018 hanno fatto richiesta poco più di 200 famiglie, per un totale annuo di 205.950€ di prestiti erogati.

 

L’Associazione Famiglie Insieme ha costruito un solido rapporto di collaborazione con gli Assistenti sociali del Comune, con le parrocchie e con la Caritas. Spesso, infatti, gli Assistenti sociali si rivolgono all’Associazione per aiutare delle famiglie che non riescono a sopportare determinati oneri, quali il pagamento dell’affitto, delle utenze, delle tasse scolastiche, le spese sanitarie e per i viaggi all’estero. La risposta che viene data è prevalentemente di carattere economico.

Per ottenere un quadro realistico della situazione, a ogni famiglia viene chiesto lo stato sociale o l’ISEE.

Relativamente alla nazionalità, il 53% dei nuclei sono italiani, mentre l’altra metà è occupata da stranieri provenienti da ogni parte del mondo, principalmente da Marocco, Romania, Perù, Senegal e Ucraina.

 
 

A partire dal 4 settembre scorso, l’attività dell’Associazione è stata sospesa a causa delle difficoltà riscontrate dalla Banca Credit Agricole, subentrata alla Cassa di Risparmio, nel portare avanti le pratiche. Nel 2018, il 36% delle famiglie, vale a dire una su tre, non ha restituito il prestito, quindi il valore delle rate non restituite ammonta a circa 100.000 €. Per coprire questi buchi la Banca Credit Agricole sta facendo ricorso a prestiti concessi dal Comune, dalla Curia, dalle raccolte della fondazione Carim e dalle offerte di privati. Al momento l’attività resta sospesa.