Storia

Il servizio è nato in ottemperanza alle direttive regionali nell’ambito della programmazione socio-sanitaria di zona per dare risposta a bisogni sempre più diffusi sul nostro territorio.
Fa parte del Progetto approvato col Piano di Zona per la Salute ed il Benessere Sociale, Piano Distrettuale per la non autosufficienza Distretto Rimini Nord ed è affidato alla Cooperativa Sociale Madonna della Carità. Consiste nell’apertura di più sportelli, attivi sul Distretto socio sanitario di Rimini nord nei comuni di Rimini, Bellaria Igea Marina, Santarcangelo e Novafeltria, che supportano le persone non autosufficienti e le loro famiglie nella scelta e assunzione di personale idoneo e disponibile al lavoro di cura nel proprio domicilio. Gli sportelli inoltre orientano la persona bisognosa, o i suoi familiari, alle opportunità offerte dalla rete dei Servizi socio sanitari del territorio con particolare attenzione al Servizio Anziani e Disabili.
Contemporaneamente, il servizio offre sostegno alle persone in cerca di occupazione come assistenti familiari, le supporta nella ricerca di collocamento valutando le situazioni meglio compatibili con le proprie disponibilità e competenze, supporta il lavoratore nella fase di inserimento. In rete con i servizi, l’“Assistente in Famiglia” struttura periodicamente alcuni corsi di aggiornamento delle competenze gratuiti rivolti ad assistenti e caregiver familiari, promuovendo le molte opportunità che le associazioni di volontariato offrono sul territorio e in tutto il terzo settore.

Le Assistenti familiari incontrate

Nel 2018 si sono iscritte allo sportello 949 persone alla ricerca di un lavoro come Assistente familiare, rispetto agli anni precedenti è diminuito il numero totale delle richieste, ma è aumentata la presenza di coloro che ritornano nel corso degli anni, segno che sono rimasti soddisfatti del servizio. Diminuisce la presenza degli uomini che nel 2016 erano quasi il 20%, mentre nel 2018 sono il 14,7%. Italia, Ucraina e Romania sono, numericamente, le tre principali nazionalità. Segue il Marocco con una presenza che si attesta al 17% sul totale.
Complessivamente sono rappresentate 50 nazionalità differenti provenienti da Est europeo, Asia, Africa, Centro e Sud America.
Rispetto all’età anagrafica, nei tre anni si registra circa il 2% di persone alla ricerca di collocamento come assistente domiciliare di età compresa tra i 18 e i 25 anni, mentre circa il 12% ha oltre i 65 anni di età, sono quindi indubbiamente più presenti le persone adulte e anziane, piuttosto che i giovani.
Rispetto al passato la maggioranza non è più disponibile all’assistenza con vincolo di convivenza.
Le domande più frequenti (sia da parte di cittadini italiani che di stranieri) hanno infatti riguardato l’aiuto nella ricerca di un impiego “part-time” (a ore, per un turno diurno o per un turno notturno). Questa richiesta eccede rispetto all’effettiva possibilità di collocamento da parte delle famiglie del territorio che invece richiedono la disponibilità del dipendente alla coabitazione.
In tendenza con i periodi precedenti, la maggior parte delle persone in cerca di collocamento sono i cittadini italiani che però si dimostrano disponibili quasi esclusivamente al lavoro con persone autosufficienti nella fascia diurna, elemento che spesso li esclude da un effettivo inserimento nell’ambito dell’assistenza domiciliare, sempre maggiormente orientato ad avvalersi di personale con competenze ed esperienza pregressa da adibire ai servizi rivolti ad anziani non autosufficienti, cioè persone che non possono più vivere da sole poiché affette da malattie neuro degenerative o da deficit motorio.

I corsi di formazione per gli assistenti familiari

A sostegno delle azioni volte ad aggiornare le competenze dei candidati al lavoro di assistenza in ambito domestico, sono stati attivati per ogni anno:

  • due corsi di assistenza e cura
  • due corsi di cucina italiana e romagnola
  • due laboratori di narrazione autobiografica (condotti da un docente di lingua italiana assieme ad una counsellor familiare)
  • un corso di informatica specifico per la ricerca di lavoro online e la redazione di curricula vitae.

Gli operatori di sportello hanno coordinato l’accesso e la frequenza ai corsi sia in base all’interesse espresso direttamente dagli utenti, sia in seguito a valutazione delle esperienze lavorative di alcuni di loro da parte degli stessi operatori.
A conclusione del percorso è stato realizzato un incontro di verifica e di apprendimento di gruppo rispetto agli argomenti trattati e ai partecipanti è stato distribuito un DVD tematico realizzato dalla Regione Emilia Romagna dal titolo “Qualificare il lavoro di cura”.
Nei tre anni sono circa 150 le persone che complessivamente hanno svolto i corsi di aggiornamento delle competenze.
Tra le azioni specifiche a sostegno dei caregiver familiari, lo sportello sostiene e promuove la giornata del Caregiver, che ogni anno a maggio propone diversi appuntamenti per i familiari di persone non autosufficienti o per chi se ne prende cura.
Nel 2018 il progetto “Assistente in Famiglia” ha organizzato e dedicato due incontri pubblici di formazione e approfondimento per i caregiver dal titolo “Incontri in Famiglia” rivolti a tutta la cittadinanza con particolare riferimento alle famiglie di anziani e persone non autosufficienti.
Svoltisi presso la Sala Buonarrivo di Rimini in collaborazione con A.s.p. Valloni Marecchia, Associazione Alzheimer Rimini, Associazione Italiana Parkinsoniani Sezione di Rimini, Sportello Anziani di San Raffaele, si è approfondito e illustrata la rete degli interventi possibili messi in campo dai Servizi socio sanitari, inquadrando i tipi di azioni, l’assistenza e il monitoraggio che i servizi possono attivare.
Presente la responsabile del Servio Anziani del Distretto Rimini Nord affiancata dalla responsabile delle Attività Assistenziali A.s.p. Valloni Marecchia, sono stati esposti gli aspetti generali connessi con le attività di addestramento dei familiari ai compiti di cura, alle funzioni di vita quotidiana e alla modalità di monitoraggio.
Presenti anche le associazioni di volontariato attive sul territorio con progetti specifici di supporto al malato e a chi se ne prende cura in un’ottica di condivisione e piena compartecipazione.
Seguentemente sono stati illustrati gli aspetti contrattuali e giuridici legati alla regolamentazione dell’assistente familiare al proprio domicilio, le questioni normative che implicano l’amministratore di sostegno, i diritti di anziani e persone non autosufficienti e i diritti dei familiari che li assistono.

Quanti assistenti familiari hanno trovato lavoro grazie allo sportello?

Le attività di “job matching” tra domanda e offerta di lavoro andate a buon fine e conclusesi con la formalizzazione di un contratto di lavoro hanno dato i seguenti risultati:

  • 163 assunzioni nel 2018
  • 152 assunzioni nel 2017
  • 134 assunzioni nel 2016

Le famiglie che hanno fatto richiesta

Nel 2018 si sono registrate 300 nuove famiglie, nel 2017 sono state 382, mentre nel 2016 il numero raggiunge le 353 unità. A queste nuove iscrizioni si aggiungono le centinaia di famiglia che ogni anno fanno ritorno allo sportello per confrontarsi con operatori esperti su vari aspetti dell’assistenza domiciliare e sulle problematiche ad essa correlate.
Si tratta di un numero complessivo sempre crescente che conferma la domanda di assistenza domiciliare qualificata da parte delle famiglie del territorio che necessitano anche di ricevere informazioni sulle norme che regolano il Contratto Collettivo Nazionale per il lavoro domestico, sui sussidi previsti in favore di anziani non autosufficienti e sulle relative modalità di accesso e di erogazione, nonché orientamento per la risoluzione di problematiche connesse al lavoro domestico e sui servizi territoriali attivi per far fronte a esigenze di varia natura.
Lo sportello “Assistente in Famiglia” è oramai riconosciuto come punto di riferimento nell’ambito territoriale del Distretto di Rimini-Nord, potendo garantire presenza, supporto, accompagnamento, monitoraggio nelle questioni correlate al tema dell’assistenza domiciliare e particolare attenzione alle situazioni familiari più complesse e vulnerabili.
Le istanze poste dalle famiglie vengono valutate e risolte attraverso interventi mirati e tempestivi anche in rete con i servizi socio-sanitari e di terzo settore presenti sul territorio al fine di facilitare un positivo inserimento dell’assistente familiare nell’ambiente di lavoro proposto.
Oltre alla presenza costante e alla disponibilità di un canale di comunicazione sempre aperto garantito alle famiglie, si deve aggiungere il supporto e la verifica da parte dei servizi socio-sanitari di riferimento (in particolare lo “Sportello Anziani”) con i quali è possibile eseguire anche visite domiciliari congiunte.

Le difficoltà tra assistito e assistente

La domanda di assistenza domiciliare viene espressa soprattutto da famiglie con la presenza di anziani non autosufficienti che hanno spesso manifestato il bisogno di un costante confronto e di approfondimenti frequenti, rivelando in questo modo anche la necessità di un’attenzione particolare da parte degli operatori attraverso un ascolto attivo e un supporto continuativo.
Le problematiche più frequenti afferiscono alla difficoltà di comprendere, da ambo le parti, le esigenze e le aspettative reciproche.
Vi è una certa difficoltà a riconoscere il lavoro di cura domestica come una professione a tutti gli effetti o si ritiene un incarico adatto a chiunque. L’operatore ha il compito di arginare una certa tendenza all’informalità sia nel personale che presta servizio, sia nel datore di lavoro e a far presente a entrambi che l’assistenza è un lavoro delicato e complesso, per pochi e non per tanti, che prevede competenze tecniche e doti caratteriali specifiche.
Si tratta di stimolare nelle parti in causa una certa consapevolezza rispetto alle proprie responsabilità e ambiti di pertinenza e intervento, ricordando che, per quanto personale e privato, si opera all’interno di un contesto di lavoro.
Per arginare il senso di isolamento di certi nuclei, le persone sono state messe in contatto non solo con i servizi socio-sanitari, ma anche con le associazioni di volontariato in rete con lo sportello.