Sportello Sociale Verucchio
Fino a circa 10 anni fa i bisogni che i Servizi si trovavano ad affrontare erano circoscritti, oggi invece, a causa di numerosi fattori socio economici e culturali (disoccupazione prolungata, sfratti, instabilità coniugale, mobilità geografica) ci troviamo di fronte a bisogni complessi, i nuovi poveri sono quelli che un tempo facevano parte del ceto medio: artigiani, operai, commercianti che oggi sono disoccupati da lungo tempo e fanno fatica a reinserirsi nel mondo del lavoro a causa dell’età (45/50 anni).
Incontriamo soprattutto genitori separati con figli, ognuno dei quali non riesce a ricostruire una propria indipendenza economica; ma anche persone sole (single), tra i 45 e i 64 anni, disoccupate e senza rete famigliare. Sia sigle che famiglie versano in una condizione di fragilità e vulnerabilità, a rischio di povertà ed esclusione sociale.
Per affrontare queste nuove forme di povertà occorre una stretta collaborazione e integrazione tra i servizi pubblici, il privato e il terzo settore, ed anche il coinvolgimento dell’intera comunità.
Il problema più grande alla base di queste nuove povertà è la disgregazione della famiglia, a partire sia dall’aumento delle separazioni, ma anche dal fatto che i giovani italiani si sposano molto meno e sempre più in tarda età, rimanendo a vivere con i propri genitori fino ai 30/35 anni anche a causa della precarietà lavorativa. La famiglia non costituisce più la risorsa principale che sostiene il tessuto di una comunità, le città sono popolate più da “singoli” e conviventi, piuttosto che da nuclei famigliari. Questo significa che quando in queste “unità” viene a mancare temporaneamente il lavoro (o la salute) non hanno dei “salvagenti” umani (fratelli, zii, cugini, vicini di casa) che possano sopperire ai bisogni primari. Pochi mesi di inattività portano inesorabilmente ad una soglia di povertà (non pago l’affitto e perdo casa, non riesco a pagare le bollette e non ho soldi per mangiare).
Questo fa sì che il cittadino ricerchi nelle istituzioni la “protezione” che in genere veniva fornita dalla famiglia. Se non vi è la famiglia o una rete solidale/amicale, anche il più piccolo degli ostacoli diventa un problema insormontabile. Se non ci sono i nonni o una vicina di casa che va a prendere i bambini a scuola, come fa una mamma sola ad andare a lavorare? Come può accettare e cercare un lavoro a tempo pieno? Chi va a fare la spesa alla nonnina 90enne? Le istituzioni non possono sostituirsi ai ruoli e agli affetti presenti nelle famiglie. Per questo è importante il coinvolgimento di tutti i cittadini nella vita sociale della propria comunità, perché soltanto con la “rete” può sostenere queste situazioni così varie e complesse.
Dati attività sportello 2018
Accessi 535 |
Tipologia di utenza Prevalentemente famiglie straniere con 3/4 figli; madri italiane separate con figli; uomini soli over 50 e coppie italiane tra i 45/64 anni |
Tipologie di bisogni Bisogni economici e abitativi |
Contributi economici erogati
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RES 1
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REI
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Legge 14 7 tirocini, |
Tirocini “Fratelli è possibile” 2 nuclei |
Tessera Emporio solidale 9 nuclei |